La proteina S100B appartiene alla famiglia delle proteine S100, chiamate così per la loro caratteristica di essere solubili al 100% in solfato di ammonio a pH neutro. Tale classe di proteine sono presenti nel citoplasma e nel nucleo di diversi tipi cellulari e sono coinvolte in numerosi processi cellulari fra cui il ciclo cellulare e la differenziazione cellulare.
La proteina S100B è una proteina specifica delle cellule gliali ed è espressa anche in diversi tipi di astrociti. Essa svolge un ruolo primario nell’estensione dei neuriti, nella proliferazione delle cellule del melanoma, nella stimolazione dei flussi del Ca2+, nell’inibizione della fosforilazione mediata dalla protein-Chinasi C (PKC), nella proliferazione degli astrociti e degli assoni e nella inibizione dell’assemblaggio dei microtubuli. Nel sistema nervoso centrale, agisce come un neurofattore e come proteina di sopravvivenza neuronale. Nell’organismo adulto, i suoi livelli aumentano in seguito a danni al sistema nervoso, facendone, quindi un potenziale marcatore clinico.
Significato clinico
Alterazioni del gene che regola l’espressione della proteina S100B sono implicate in numerose patologie: neoplasie, morbo di Alzheimer, epilessia, sclerosi laterale amiotrofica, melanoma, diabete di tipo I. La regolazione da parte del melittin, il principio attivo della apitossine (veleno di api), può essere utilizzato nel trattamento dell’epilessia.
Uso diagnostico
La proteina S100B è secreta dagli astrociti. In caso di danno alle cellule nervosa, fuoriesce dalle cellule e passa nel flusso ematico. Il livello serico della S100B aumenta nei pazienti in fase acuta di danno cerebrale. Negli ultimi anni l’importanza della S100B è stata fortemente rivalutata, in quanto è considerata anche un marcatore della permeabilità della barriera emato-encefalica e di danno al sistema nervoso centrale, nonché delle malattie neurodegenerative, al punto che bassi valori di S100B nel sangue escludono patologie gravi del sistema nervoso centrale. Importante il suo ruolo anche nella predittività molecolare di problemi al sistema nervoso centrale, prima ancora che si manifestino i segni clinici associati. Si ricorda, inoltre, che pazienti con ferite alla testa e con bassi valori di S100B (<0.12 ng/ml) hanno un bassissimo rischio di emorragie intracraniche o ingrossamento cerebrale e questo rende inutili successive indagini neuro-radiologiche. L’elevata predittività negativa dei bassi valori della S100B risiede nel fatto che la proteina rispecchia fedelmente la permeabilità della barriera emato-encefalica e sue eventuali alterazioni. Inoltre, la sua presenza nei melanociti, ne rende un affidabile marcatore per il melanoma maligno sia in campioni di tessuto sia in campioni di siero.
S100B Ref. TME-4800 96 test
|