La sindrome da anticorpi antifosfolipidi (APLS) è una malattia autoimmune, che può manifestare trombosi venose e/o arteriose. Venne studiata dalla fine del XX secolo come causa potenziale di trombosi, aborti ricorrenti, alterazioni del sangue e della pelle. Oggi la sindrome è considerata una patologia più complessa, con manifestazioni neurologiche, cardiache e vascolari diverse, che possono mimare altre condizioni, autoimmuni e non: può manifestarsi anche in corso di altre malattie (APLS secondaria) o può restare come una forma a sé stante (APLS primaria)
La diagnosi si basa su alterazioni di laboratorio (presenza di anticorpi anti-cardiolipina, lupus anticoagulante, anti-beta2glicoproteina I o altri antifosfolipidi) e manifestazioni cliniche. L’insieme di questi elementi, che sono stati definiti in dettaglio durante il Congresso Internazionale di Sapporo nel 1998 ed aggiornati in seguito alle nuove evidenze, possono indirizzare verso una diagnosi di APLS.
Le terapie si basano soprattutto sulla prevenzione delle recidive trombotiche, effettuata con farmaci anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici. In gravidanza ed in forme di APLS meno frequenti ci sono altri farmaci disponibili, oltre a quelli usati in conseguenza degli eventi clinici.
Codice | Descrizione |
Confez. |
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ELISA |
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4098 | Anti-CARDIOLIPINAIgG |
96 test |
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La cardiolipina è un fosfolipide anionico di cui è ricca la membrana interna dei mitocondri contro la quale sono diretti appunto gli anticorpi anti cardiolipina IgG ed IgM, in presenza di un importante cofattore, la β2 glicoproteina I. Nella sindrome APLS si manifestano trombosi venose e/o arteriose ricorrenti, poliabortività e presenza nel siero di anticorpi antifosfolipidi. Si distingue una APS primaria propriamente detta e una APS secondaria a connettiviti, in particolare LES. In seguito ad ampi studi su singoli antifosfolipidi o su un mix di essi, si è dimostrato che una combinazione di fosfatidilserina, acido fosfatico e Beta2-Glicoproteina I permette una migliore distinzione tra i sieri di pazienti con Sindrome Antifosfolipidica e quelli di pazienti affetti da altre malattie, in particolare da sifilide. Sensibilità del 100%. Specificità >99%. Reagenti liquidi pronti all’uso. Stabili sino alla data di scadenza.
Reazione a 37°C. Dopo la dispensazione del campione prediluito, attendere 60 minuti per la prima incubazione, lavaggio dei pozzetti, dispensazione del coniugato enzimatico, incubazione di 30 minuti, lavaggio dei pozzetti, e dispensazione del cromogeno. Dopo 10 minuti, bloccare la reazione dispensando la soluzione di arresto. Standard inclusi nel kit. |
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4099 | Anti-CARDIOLIPINA IgM |
96 test |
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La cardiolipina è un fosfolipide anionico di cui è ricca la membrana interna dei mitocondri contro la quale sono diretti appunto gli anticorpi anti cardiolipina IgG ed IgM, in presenza di un importante cofattore, la β2 glicoproteina I. Nella sindrome APLS si manifestano trombosi venose e/o arteriose ricorrenti, poliabortività e presenza nel siero di anticorpi antifosfolipidi. Si distingue una APS primaria propriamente detta e una APS secondaria a connettiviti, in particolare LES. In seguito ad ampi studi su singoli antifosfolipidi o su un mix di essi, si è dimostrato che una combinazione di fosfatidilserina, acido fosfatico e Beta2-Glicoproteina I permette una migliore distinzione tra i sieri di pazienti con Sindrome Antifosfolipidica e quelli di pazienti affetti da altre malattie, in particolare da sifilide. Sensibilità del 100%. Specificità >99%. Reagenti liquidi pronti all’uso. Stabili sino alla data di scadenza.
Reazione a 37°C. Dopo la dispensazione del campione prediluito, attendere 60 minuti per la prima incubazione, lavaggio dei pozzetti, dispensazione del coniugato enzimatico, incubazione di 30 minuti, lavaggio dei pozzetti, e dispensazione del cromogeno. Dopo 10 minuti, bloccare la reazione dispensando la soluzione di arresto. Standard inclusi nel kit. |
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LUPUS ANTICOAGULANTE LAC METODO COAGULATIVO |
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217B | LUPUS anticoagulante (LAC) |
2×1+1×2.5 ml |
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Il Lupus Anticoagulante (LA) appartiene al gruppo degli anticorpi anti fosfolipidi che sono diretti contro i fosfolipidi carichi negativamente o verso i complessi fosfolipidi-proteine (es. b-2-glicoproteina o trombina). In loro presenza si verifica un allungamento dei test fosfolipidi dipendenti, come APTT, KCT (Kaolin Clotting Time) o dRVVT (diluted Russel Viper Venom Time): i pazienti con anticorpi LA sono a rischio complicazioni cliniche come la trombosi e gli aborti ricorrenti. Il kit utilizza i reagenti del dRVVT e permette di effettuare uno screening con successiva conferma per la ricerca di anticorpi LA. La composizione del kit prevede tre reagenti, di cui R1 ed R2 basati sul veleno di vipera di Russell, con la differenza nella concentrazione di fosfolipidi presenti: nel R1, usato per lo screening, la concentrazione è minore, per cui maggiore è la sensibilità del reagente; nel R2, invece, la concentrazione dei fosfolipidi è maggiore e neutralizza l’eventuale presenza di Lupus Anticoagulante, accorciando i tempi di reazione. Il veleno di vipera di Russell, in presenza di ioni calcio (viene fornito nel kit sotto forma di CaCl2), attiva direttamente il Fattore X nei campioni in esame. Pertanto, il kit LAC non subisce interferenza causate da anomalie dei fattori di contatto, di carenze dei Fattori VII, VIII e IX o dalla presenza di inibitori. L’interferenza di eparina è neutralizzata dal polibrene, fino alla concentrazione di 1 U/ml di eparina. Il kit, pertanto, è più specifico rispetto ai metodi APTT.
Reazione a 37°C. Dispensare 100 ml di plasma citratato, 100 ml di R1 LA screen e 100 ml di CaCl2. In caso di risultato superiore ai 45 secondi è necessario ridosare utilizzando l’R2LA Confirm al posto dell’R1 |